mercoledì 21 dicembre 2011

Dicembre

I regali pronti da mettere sotto l'albero;
L'attenzione di carpire quel desiderio nascosto dell'altro da avverare;
I biscotti fatti in casa;
L'aria fredda che la mattina ti colpisce il naso, unica parte del corpo rimasta scoperta sotto montagne di coperte per evitare il soffocamento;
Ritrovare la decorazione natalizia per l'albero che tu, e solo tu, mettevi ogni anno, da così tanto tempo;
Gli amici, le chiacchierate, davanti al camino acceso;

Che bello.

lunedì 5 dicembre 2011

Se questi son gli inizi..

Passo qui da Splinder e, in attesa di riuscire a importare il mio blog, scrivo il mio nuovo post.
Mi piacerebbe cominciare un post felice e contenta, invece questo fine settimana è stato abbastanza nero.
Son finalmente riuscita a trovare un posto di lavoro che di certo non è il mio ideale, ma i colleghi sono affabili e gentili e disponibili.
Tutti.
Tutti, tranne uno.
Con cui ovviamente dovevo andarmi a scontrare, a causa della mia arroganza.
Lo ammetto infatti, sono stata arrogante, sarebbe bastato lasciargli prendere il controllo della discussione e sarebbe finita come al solito (come finisce con tutti i suoi colleghi):
1)Io scema
2)Lui in gamba
3)Lui salva la situazione

Invece dopo 4 mesi che lavoro li, ad una richiesta di un cliente a cui risultava della merce restituita inferiore a quella che credeva, gli ho fatto una semplice ed ingenua domanda tecnica, ma quando ha cercato di prendere di nuovo il controllo della discussione, chiedendomi motivo e soggetto della domanda invece che rispondere, l'ho incalzato a rispondere e basta. Alla fine ho dovuto rispondere io brevemente, altrimenti non ne venivamo fuori, e lui mi ha risposto con tutt'altra cosa, dicendomi che non era a lui che dovevo fare quella domanda, ma che dovevo farne un'altra a qualcun'altro. Chiude il telefono.
Non rispondendomi, in pratica.
(tutto questo mentre avevo all'altra linea il cliente ad aspettare).
Ci siete?
Non faccio la domanda a quell'altro perchè non era quello che avevo chiesto, e risolvo chiedendo ad altri colleghi. tutti felici e contenti, tranquilli, pacifici.
Passano 15 minuti.
Questo collega mi chiama, e mi accusa di avergli dato del ladro.
Non sono servite spiegazioni, nulla, non è servito dire che non mi permetterei mai, questo qui ha deciso da se, e secondo lui io avrei rigirato tutta una conversazione per estorcergli una indiretta confessione di un eventuale furto che lui mai, mai avrebbe fatto.
Se vi siete persi, è perchè io mi ero persa molto tempo prima.
I colleghi affermano che è fatto così, ma guardacaso sono la prima con cui succede uno scontro del genere (certo, diversi clienti si son lamentati, e più volte ha risposto male a tutti, anche a me diverse volte, ma finiva li).
Comunque ora mi parla a malapena, le cose che deve dire a me cerca sempre di passarle a qualcun'altro e mi son fatta un nemico al posto di lavoro, un collega con cui, per fare il mio lavoro, devo parlare gran parte della giornata.

Ecco, io non ho problemi con gli insulti, non ho problemi con le persone maleducate, se ho modo di tenerle lontano, faccio il mio lavoro e finisce li.
Ma sentirmi estorcere in quel modo affermazioni mai fatte, mi ha ferita non poco, ed ho passato il fine settimana con questa pesante consapevolezza di un lunedi in arrivo, e con il cervello pieno di possibili frasi alternative che avrei potuto utilizzare, e con il rimpianto di essere stata arrogante.
Però adesso, è un nuovo giorno, di una nuova settimana.
Ma che fatica.